martedì 15 maggio 2018

Gestione straordinaria in Regione: cosa si può fare e cosa non si può fare.



Potrebbe terminare entro maggio la gestione straordinaria che, al momento, costringe la Regione Basilicata a non poter programmare nuovi investimenti, stante la mancata approvazione del bilancio di previsione. 
Via Anzio, che ora come ora non può impegnare e neanche liquidare nuove spese, dovrebbe riuscire ad approvare l’importante documento contabile entro la fine di questo mese (dipende anche dai tempi che impiegherà il Consiglio regionale), rimediando (anche solo parzialmente: vi è anche un danno d’immagine in tutta questa storia) alla mancata approvazione nei termini prestabiliti. In buona sostanza, la situazione in cui versa la Regione in cosa si concretizza? Quali sono cioè, i limiti e quali, invece, le operazioni che possono essere effettuate? 
Innanzitutto, come anticipato, senza bilancio di previsione non è possibile programmare niente: in una terra già di per sé condizionata da grandi difficoltà finanziarie, è evidente che tutto questo si trasforma nell’ennesimo handicap. L’importante è che tale impedimento duri il meno possibile, altrimenti una Regione in paralisi non potrà che sortire effetti negativi per tutto il suo territorio, con un effetto domino anche sugli enti territoriali, ad iniziare dalle Province, senza escludere quelli che in ogni caso dipendono dalla Regione. Nonostante la gestione straordinaria, però, è possibile adempiere alle obbligazioni che sono state già assunte, anche nei confronti degli enti locali, così come si possono pagare le spese in un settore nevralgico e fondamentale come quello della sanità. Lo stesso dicasi per gli stipendi e per tutti i contratti già in essere. 
Via Anzio, però, è anche alle prese con il capitolo relativo ai chiarimenti che la Corte dei Conti ha chiesto in merito al bilancio consuntivo 2016. Sul punto, il direttore generale del dipartimento di presidenza, Vito Marsico, ha spiegato: “Stiamo cercando di fornire i chiarimenti su tutti i punti richiesti dal giudice contabile: poi, ovviamente, le determinazioni saranno assunte direttamente dalla Corte”. Dato per scontato che la questione relativa alla Corte dei Conti è diversa da quella del bilancio preventivo 2018 (la cui mancata approvazione ha determinato la gestione straordinaria), oggi come oggi via Anzio in ogni caso non può bandire nuove gare d’appalto, mentre laddove le gare siano state già bandite può, invece, procedere. 
Al di là degli aspetti meramente tecnici, resta il fatto che non si è riusciti, nei tempi previsti dalla legge (30 aprile) ad approvare il bilancio di previsione. Sul punto, come è noto, gli interventi della politica sono stati tanti e, di fatto, tutti improntati a sottolineare l’incapacità della maggioranza di chiudere il cerchio. Interventi non solo provenienti dalle minoranze, ma anche da chi, come il consigliere di maggioranza, Piero Lacorazza, fa parte della stessa e non disdegna critiche e distinguo. Confermando che, al momento, il Pd vive l’ennesima fase di conflitto interno del quale, probabilmente, bisognerà tenere conto in sede di candidature per le prossime regionali. Da questo punto di vista, però, le avvisaglie sembrerebbero sminuire tali conflitti visto che, a quanto pare, si continuerà a puntare, come candidato presidente, sull’attuale governatore. 
Piero Miolla

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