Potrebbe terminare entro maggio
la gestione straordinaria che, al momento, costringe la Regione Basilicata a
non poter programmare nuovi investimenti, stante la mancata approvazione del
bilancio di previsione.
Via Anzio, che ora come ora non può impegnare e neanche
liquidare nuove spese, dovrebbe riuscire ad approvare l’importante documento
contabile entro la fine di questo mese (dipende anche dai tempi che impiegherà
il Consiglio regionale), rimediando (anche solo parzialmente: vi è anche un
danno d’immagine in tutta questa storia) alla mancata approvazione nei termini
prestabiliti. In buona sostanza, la situazione in cui versa la Regione in cosa
si concretizza? Quali sono cioè, i limiti e quali, invece, le operazioni che
possono essere effettuate?
Innanzitutto, come anticipato, senza bilancio di
previsione non è possibile programmare niente: in una terra già di per sé
condizionata da grandi difficoltà finanziarie, è evidente che tutto questo si
trasforma nell’ennesimo handicap. L’importante è che tale impedimento duri il
meno possibile, altrimenti una Regione in paralisi non potrà che sortire
effetti negativi per tutto il suo territorio, con un effetto domino anche sugli
enti territoriali, ad iniziare dalle Province, senza escludere quelli che in
ogni caso dipendono dalla Regione. Nonostante la gestione straordinaria, però,
è possibile adempiere alle obbligazioni che sono state già assunte, anche nei
confronti degli enti locali, così come si possono pagare le spese in un settore
nevralgico e fondamentale come quello della sanità. Lo stesso dicasi per gli
stipendi e per tutti i contratti già in essere.
Via Anzio, però, è anche alle
prese con il capitolo relativo ai chiarimenti che la Corte dei Conti ha chiesto
in merito al bilancio consuntivo 2016. Sul punto, il direttore generale del
dipartimento di presidenza, Vito Marsico, ha spiegato: “Stiamo cercando di
fornire i chiarimenti su tutti i punti richiesti dal giudice contabile: poi,
ovviamente, le determinazioni saranno assunte direttamente dalla Corte”. Dato per
scontato che la questione relativa alla Corte dei Conti è diversa da quella del
bilancio preventivo 2018 (la cui mancata approvazione ha determinato la
gestione straordinaria), oggi come oggi via Anzio in ogni caso non può bandire
nuove gare d’appalto, mentre laddove le gare siano state già bandite può,
invece, procedere.
Al di là degli aspetti meramente tecnici, resta il fatto che
non si è riusciti, nei tempi previsti dalla legge (30 aprile) ad approvare il
bilancio di previsione. Sul punto, come è noto, gli interventi della politica
sono stati tanti e, di fatto, tutti improntati a sottolineare l’incapacità
della maggioranza di chiudere il cerchio. Interventi non solo provenienti dalle
minoranze, ma anche da chi, come il consigliere di maggioranza, Piero
Lacorazza, fa parte della stessa e non disdegna critiche e distinguo.
Confermando che, al momento, il Pd vive l’ennesima fase di conflitto interno
del quale, probabilmente, bisognerà tenere conto in sede di candidature per le
prossime regionali. Da questo punto di vista, però, le avvisaglie sembrerebbero
sminuire tali conflitti visto che, a quanto pare, si continuerà a puntare, come
candidato presidente, sull’attuale governatore.
Piero Miolla
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