Uno dei nuovi aereri della flotta Winfly |
“Quando si parla dell’utilità o meno di una
infrastruttura bisognerebbe dapprima ricordarsi che si parla di mobilità, un
concetto molto ampio, e che andrebbero considerate le ricadute di quella
infrastruttura”.
Lette le dichiarazioni del sindaco di Colobraro, Andrea
Bernardo, che aveva bollato come inutile e costosa la pista Mattei e,
soprattutto, la sua implementazione, Alfredo Cestari amministratore di Winfly,
la società che ha gestito per 3 anni e 6 mesi l’aviosuperficie di Pisticci, ha
voluto subito replicare al primo cittadino. “Non per fare una polemica con il
sindaco, ci mancherebbe. Solo per fare chiarezza soprattutto sugli
investimenti, perché, leggendo quanto dichiarato da Bernardo mi pare che non
siano state tenute in debito conto tutta una serie di elementi”. Quali? “In
primis, per quanto riguarda le somme investite, il sindaco non ha considerato
che: quanto è costata la realizzazione dell’infrastruttura:
non si tratta di soldi dati a
Winfly, ma spesi per la realizzazione dell’hangar, dell’aerostazione e
poi per il suo miglioramento, prima che Winfly si aggiudicasse la gara
d’appalto per la gestione; Bernardo dimentica che quella struttura, se
abbandonata, rischia di deteriorarsi. Vogliamo che accada questo?
Ci sono circa 2 milioni di euro di attrezzature
acquistate e mai montate che, irresponsabilmente, sono state fatte diventare
oramai obsolete dal CSI non avendole mai installate.
E poi, che dire del silenzio dei sindaci e delle
associazioni di categoria a sei mesi dalla chiusura della pista, dopo la fine
della nostra gestione che non è certo dipesa da noi?”
Cestari,
poi, ha ricordato che la Regione Basilicata, ha disposto l’acquisto di circa il
30 per cento delle quote della società Consorzio Aeroporto Salerno-Pontecagnano
che gestisce l’aeroporto di Pontecagnano. “Già solo per questo, la Regione si è
esposta per circa 2,2 milioni di euro di perdite in 3 anni. Tale scelta,
inoltre, è stata messa sotto accusa anche dalla Corte dei Conti distraendo le
somme originariamente previste per “Pista Mattei” (250.000 per il 2015 –
750.000 per il 2016 – 1.250.000 per il 2017). Quindi le sperimentazioni non
sono state fatte con le somme che la Regione doveva stanziare per Pisticci ed
invece ha spostato dalla Basilicata verso l’aeroporto campano. La Regione sarà ulteriormente
esposta nel ripianare i bilanci negativi perlomeno fino al 2022-2023 per altri
3-4 milioni di euro poiché i lavori ancora sono fermi alla gara per
l’affidamento della progettazione. Con le stesse somme date all’Aeroporto di Salerno-Costa D’Amalfi, si
sarebbe potuta avere una ricaduta economica per la Basilicata di oltre 36
milioni di euro, oltre 3.000 ore di volo, 120.000 passeggeri, 50 posti di
lavoro diretti e oltre 3500 posti di lavoro indotti.
Intanto
a 6 mesi dalla chiusura si sono annullati diversi voli e c’è stata la perdita
delle certificazioni ENAC acquisite faticosamente in questi anni (Trasporto
Pubblico Passeggeri – Part 145, manutenzione degli aeromobili) oltre che la
richiesta di trasformazione in aeroporto inviata da Winfly pendente dal 1
Luglio 2015.
Vogliamo fare finta che tutto questo non esiste, quindi?”
per rimanere solo al dato degli investimenti. E che dire del capitolo mobilità?
“Sostenere che tanto ci sono gli aeroporti di Bari e di Brindisi è un
controsenso, innanzitutto perché questo impedisce alla Basilicata di migliorarsi
sotto il profilo infrastrutturale, anche perché da Colobraro a Pisticci (per
fare un esempio calzante sul territorio di riferimento ma valido per tutta la
Basilicata) si impiega molto meno che fino a Bari e verso gli altri aeroporti
nelle vicinanze:
Colobraro – Pisticci 43 km – 35 minuti
Colobraro – Bari 177 km – 2 ore
Colobraro – Napoli 270 km – 3 ore
Con lo
stesso tempo (in media 2 ore e 30 minuti) che si impiega per raggiungere
l’aeroporto di Bari (ancor di più verso Napoli), se si parte da Pisticci –
Basilicata, anche facendo scalo a Roma (o a Milano), si potrebbero raggiungere
le principali Capitali europee (Londra, Parigi, Bruxelles, Madrid, Lisbona,
Varsavia, etc) e da esse il contrario verso il nostro territorio. Mi trovo
concorde con il Sindaco di Ferrandina, Gennaro Martoccia e ribadisco che con un km di superstrada o autostrada puoi viaggiare per un km, con un km
di ferrovia puoi viaggiare per un km, con un km di pista aeroportuale hai tutto
il mondo a portata di mano!
Si
parla erroneamente della caratterizzazione di Pisticci che è in fase di
completamento, solo per nascondere l’inconcludente ed avvilente lentezza
burocratica con le condizioni attuali della pista, si sarebbero potuti attivare
i voli, ottenere la trasformazione in Aeroporto Generale pronti per il grande
evento del 2019 (non si ripeterà mai un’occasione così importante da cogliere).
Certo, in
Puglia ci sono aeroporti che consentono al passeggero varie opzioni, ma se in
Basilicata non si riesce a far partire pista Mattei rimarremo sempre succubi.
Tralascio tutte le considerazioni sulla spesa che la Regione ha voluto
sostenere per il Frecciarossa, ma, su questo argomento, credo sia ancora una
volta utile ricordare che con un aereo si raggiunge Milano con un sostanzioso
abbattimento dei tempi (1 ora e 20 minuti di media rispetto alle 9 ore con il
treno) e dei costi.
Non ci
vogliono gli esperti sui trasporti o sulla mobilità, basta fare una breve
indagine presso gli studenti fuori sede e famiglie, le imprese turistiche, gli
imprenditori agricoli e la gente comune: cosa significherebbe eliminare
l’isolamento dal resto d’Italia e dal Mondo della Regione Basilicata?
Si
parla e straparla di ZES: un imprenditore che, partendo da Milano, Torino,
Genova, Bologna, etc, deve scegliere dove andare ad investire, non potrà mai
interessarsi al nostro territorio se ci vogliono almeno 4-5 ore (aereo+bus o
automobile) oppure 9 ore (treno) di viaggio (con tutte le difficoltà aggiuntive).
Con 1 ora di volo in media, invece, potrà raggiungere le migliori realtà
europee che della ZES hanno fatto negli ultimi anni il successo del proprio
Paese e delle proprie attività produttive (Polonia, Croazia, Bulgaria,
Ungheria, Romania, etc).
Basterebbe
studiare un po’ gli esempi degli altri Paesi (assimilabili per conformazione
alla Basilicata) con una struttura aeroportuale a pieno regime cosa
significherebbe e cosa si è ottenuto (in termini flussi turistici):
- OLBIA: 60.000 abitanti - 3 milioni di passeggeri
- MALTA: 437.000 abitanti - 5 milioni di passeggeri
- MYKONOS: 10.000 abitanti - 1 milione di passeggeri
- IBIZA: 133.000 abitanti - 7.5 milioni di passeggeri
- BAHAMAS: 391.000 abitanti - 3 milioni di passeggeri
(dati
annui 2017)
PISTICCI - BASILICATA: 480.000 abitanti - 0 passeggeri
Come si evince dai dati
presentati, intercettando anche solo una piccolissima percentuale dei flussi
turistici, si possono raggiungere oltre 100.000 arrivi solo dalle Nazioni
europee già dal primo anno di attività.
Tutto questo può accadere
soltanto con un’infrastruttura aeroportuale perfettamente attiva e funzionante
e con un’azione coordinata tra tutti gli enti interessati: Camera di Commercio,
Confindustria, Federalberghi, CONFAPI, etc).
Alfredo Cestari
presidente Winfly
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