Sono solo sei i dirigenti esterni
“puri” in forza alla regione Basilicata, cui se ne aggiungono cinque
provenienti da altra pubblica amministrazione in virtù di un comando. Inoltre,
la pronuncia del Consiglio di Stato sul tema, relativa a un ricorso della Regione
Sardegna, non può essere applicata alla nostra Regione. E’ questa, in estrema
sintesi, la posizione di via Anzio in replica alla presa di posizione dell’Usb,
che, attraverso una nota a firma di Paolo Baffari e Francesco Castelgrande,
aveva parlato di nomine di dirigenti esterni illegittime, chiedendo a via Anzio
di rimuovere sia quelli in carica che coloro che hanno superato concorsi o
selezioni. La richiesta dell’Usb traeva fondamento proprio dalla sentenza del
Consiglio di Stato che, hanno sottolineato dalla Regione Basilicata, essendo
stata emessa in riferimento a un ricorso della Regione Sardegna per violazione
dell’applicazione di una norma regionale della stessa isola, non può essere
messa in relazione alla nostra. Farlo, quindi, è secondo via Anzio cosa ardita.
In buona sostanza, hanno ragionato in Regione Basilicata, c’è una legge sarda
secondo la quale determinati posti non possono essere attribuiti a dirigenti
esterni: siccome la Regione Sardegna, invece, li ha nominati quelle nomine sono
nulle. La Regione Basilicata, dunque, non sarebbe assolutamente toccata e
interessata dalla pronuncia del Consiglio di Stato, anche perché, come è noto,
non è che la Sardegna possa vantare una sorta di giurisdizione legislativa o
normativa sulla nostra regione. Insomma, a sentire gli uffici regionali si
tratterebbe di due cose poste su livelli totalmente diversi o, meglio:
sarebbero due pianeti completamente diversi. Morale della favola? Quella
sentenza, sempre secondo fonti vicine a via Anzio, si applica solo alla regione
Sardegna e in riferimento a una norma dello statuto speciale sardo che
attribuisce una competenza esclusiva alla Regione in materia di ordinamento
degli uffici. Ciò posto, la Sardegna ha approvato una norma con la quale ha
previsto che, per taluni posti, si sarebbe dovuto far fronte con i dirigenti
del sistema Regione: da qui, dunque, l’impossibilità di nominare un dirigente
esterno. La legislazione regionale lucana sul tema, hanno altresì aggiunto da
via Anzio, prevede dei numeri entro i quali ci si muove. Se, invece, ci fosse
stata una norma ad hoc con la previsione di una limitazione numerica nel
ricorso ai dirigenti esterni, è sempre il ragionamento di via Anzio, in quel
caso probabilmente la sentenza avrebbe potuto essere applicata anche nella
nostra regione. Casistiche diverse, dunque: questa la posizione di fonti vicine
alla Regione Basilicata in risposta alle richieste e alle obiezioni dell’Usb.
Di sicuro la questione è probabilmente destinata a far registrare ulteriori
sviluppi, almeno dialettici, tenuto conto che il tema è comunque sentito. In
una fase di grande attenzione verso le spese degli enti e di difficoltà della
Regione (bilancio docet), di sicuro della questione sollevata da Usb se ne
tornerà a parlare.
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