La politica si assuma le proprie
responsabilità e intervenga, per una volta, prima della magistratura. L’appello
arriva da Movimento Riscatto, Altragricoltura, LiberiAgricoltori, Uci
Basilicata e Soccorso Contadino, che hanno incontrato a Potenza la Regione
Basilicata, rappresentata dal coordinatore della segreteria della presidenza,
Antonio di Sanza e dal direttore generale del dipartimento Agricoltura, Franco
Pesce, su mandato della vice presidente Flavia Franconi.
Oggetto del summit le
elezioni dell’assemblea del Consorzio Unico di Basilicata, in merito alle quali
Gianni Fabbris, leader di Altragricoltura ha ribadito la richiesta di
annullamento. Proprio Fabbris era presente a Potenza insieme a Nicola
Manfredelli e all’avvocato Antonio Melidoro, che sta coordinando gli aspetti
legali della vertenza.
“L’incontro – recita una nota - si è svolto in un clima
di confronto e si è tenuto su un piano squisitamente tecnico per fornire alla
Giunta regionale elementi e documentazione che sostanziano la richiesta di
applicazione degli articoli 27 e 28 della legge regionale 1-17, secondo i quali
la Regione può intervenire con poteri di controllo, ispettivi e sostitutivi nei
confronti del Consorzio”. Ma vi è di più, in quanto, precisa la nota, “la
stessa Regione ha l’obbligo di esprimersi sulla ratifica della delibera che
formalizza l’esito elettorale del 15 luglio scorso”.
La delegazione di Riscatto
ha motivato la richiesta di intervento della Regione su tre profili di
irregolarità: “Il modo nel quale sono state indette le elezioni; come si sono
svolte il 15 luglio; lo scenario di incostituzionalità della norma. La
delegazione ha anche illustrato i numerosi casi di irregolarità nella gestione
della giornata del 15 luglio, che si stanno raccogliendo nel dossier che si
andrà ad aggiungere nei prossimi giorni alla denuncia in Procura. E’ stato
fatto rilevare un elemento tanto inquietante quanto grave: l’assenza totale di
elementi terzi nella verifica delle operazioni elettorali, oltre che nel
processo di presentazione delle liste.
Da ultimo, la delegazione si è
soffermata sulle questioni di incostituzionalità della norma dichiarata dalla
Corte Costituzionale: “Se quel pronunciamento mette la parola fine alla legge,
minando alla radice la legittimità stessa del Consorzio, vi sono diversi altri
motivi di incostituzionalità che nelle prossime settimane saranno sollevate dal
movimento stesso”. La Regione ha registrato con “interesse le argomentazioni
esposte dalla delegazione che si è impegnata a fornire un articolato documento:
è stato assicurato che verranno messe in atto tutte le procedure di verifica ai
fini delle decisioni necessarie.
Manfredelli e Fabbris hanno poi tenuto una
conferenza stampa, nel corso della quale hanno dichiarato: “Bene l’avvio,
finalmente, dell’interlocuzione con la Regione, come stiamo chiedendo da tempo.
E’ ora che la politica dica la sua su questa delicata vicenda: non può rimanere
in silenzio. Lo deve fare la Giunta regionale, ma anche il Consiglio, che ha il
potere legislativo ed è chiamato a cambiare urgentemente la legge approvata,
che mostra, alla prima prova dei fatti, evidenti problemi di merito. Abbiamo
chiesto una audizione urgente in III Commissione: non è possibile che la
politica taccia”.
Piero Miolla
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