Scuole chiuse nel periodo
iniziale dell’anno scolastico. E’ ormai una costante, anche in Basilicata. Se a
Matera gli studenti del Liceo Classico si vedono costretti a trovare nuovi siti
dove svolgere la propria attività didattica, per problemi di staticità del loro
storico edificio, anche a Bernalda, sia pur con motivazioni diverse, gli
scolari delle materne, con il rispettivo corpo docente, hanno dovuto
posticipare l’avvio del nuovo anno scolastico. Data la temporanea chiusura del
plesso scolastico di Matine Angeliche, interessato da lavori di
ristrutturazione. Che impegneranno circa 32 mila euro di fondi stanziati dalla
Regione Basilicata, a beneficio dell’Ente locale jonico.
L’ordinanza sindacale, emessa il
6 settembre scorso, prevedeva il termine dei lavori entro il 17 settembre. Poi,
una successiva ordinanza della vice sindaca Eliana Acito ha spostato più
avanti, al 22 settembre l’inizio delle attività didattiche con la riapertura
del plesso. E quando c’è la scuola di mezzo, coi suoi contrattempi, spesso
derivati da lungaggini burocratiche e interventi intempestivi, la politica di
opposizione torna a giocare il suo ruolo di “sentinella” del territorio. Per
evidenziare determinate criticità. Nel gioco delle parti, i consiglieri di
minoranza Franco Carbone e Maria Luisa Gilio di Svolta di Centrodestra, Gennaro
Collocola di Mdp Articolo Uno, Carlotta Grieco del Pd e Nicola Caputi, del
Gruppo Indipendente, hanno scritto al sindaco Domenico Tataranno, al presidente
del Consiglio comunale Nicola Benedetto e al Prefetto di Matera, nonché alla
stampa, per denunciare la situazione.
Partendo dalla considerazione di
Carbone, che già l’11 settembre scorso aveva segnalato numerose criticità nel
plesso di Matine Angeliche. In particolare nel salone oggetto dei lavori, con
successivo sopralluogo della tecnostruttura municipale. Nell’interrogazione
consiliare, gli esponenti delle varie minoranze, di destra e di sinistra,
chiedono “se saranno rispettati i tempi di riapertura della Scuola
dell’Infanzia, annunciati per lunedì prossimo 17 settembre e poi prorogati al
22”. Ma anche di sapere perché i lavori di riqualificazione del salone, con la
rimozione del pavimento in materiale plastico, fortemente degradato, e la sua
sostituzione con materiale ecologico, siano stati programmati in concomitanza
dell’apertura dell’anno scolastico, prevista per il giorno 10 settembre 2018”.
I firmatari, inoltre, ipotizzano,
che “non vi sarebbero stati neppure i presupposti atti a giustificare
l’emissione di un’ordinanza sindacale per la sospensione dell’attività
didattica. Non ravvisandosi, nella stessa, elementi per l’adozione di
provvedimenti di urgenza e imprevedibilità”. Auspicano, perciò, in conclusione,
“che si trovino almeno soluzioni alternative allo svolgimento dell’attività
didattica per i bambini delle materne, senza provocare ulteriori disservizi
alle famiglie interessate”.
Angelo Morizzi
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