mercoledì 26 settembre 2018

Calcio, Eccellenza: recriminazioni in casa Metapontino dopo lo 0-0 con il Ferrandina


Foto Michela Lo Ponte

Il pareggio in bianco, rimediato sul neutro di Bernalda, contro il Ferrandina, ha lasciato l’amaro in bocca al Real Metapontino, già in ritardo nella classifica delle cosiddette “big”. Una sorta di passo indietro, rispetto al tonificante successo, ottenuto, sette giorni prima, nella stracittadina col Policoro. “Non parlerei di involuzione tattica - afferma il tecnico del Real Giovanni Rubolino -. L’arbitro ha sicuramente condizionato in negativo la gara. Lo dimostra la doppia espulsione tecnica comminata in tempo di recupero. Solo perchè io e il mio collega Finamore ci scambiavamo qualche vivace battuta dalle rispettive panchine, senza offendere nessuno. Viste le occasioni che abbiamo creato, però, il punto conquistato ci sta stretto, anche se permette di muovere la classifica. Abbiamo avuto almeno quattro o cinque nitidissime palle-gol, che non siamo stati bravi a mettere dentro.
Dopo un primo tempo alquanto equilibrato, nella ripresa abbiamo dominato la scena, approfittando del loro calo. Per cui non siamo assolutamente in crisi. Semmai dovremo rivedere il nostro concetto di attacco. Visto che nel calcio, se crei tanto e poi non segni mai, hai dei problemi. E noi abbiamo veramente costruito tantissimo. Diego Albano ha avuto a disposizione due occasionissime, una per tempo. Lo stesso Pierpasquale Bruno, poteva segnare se avesse approfittato di una palla a pioggia. Con la gara assegnata ai punti, come nel pugilato - conclude Rubolino - il Real Metapontino avrebbe vinto senza problemi. Ma nel calcio contano altri fattori. E dobbiamo lavorare sodo per mutarli a nostro vantaggio”.
Considerazioni condivise appieno dal centrocampista jonico Pierre Gialdino “Se la palla non la metti dentro diventa dura - osserva -. Contro il Ferrandina ci abbiamo provato in ogni modo. Adesso testa bassa e lavoriamo. Stiamo ancora accusando i carichi della preparazione atletica, ma anche crescendo dal punto di vista qualitativo. Il Ferrandina si è chiuso a riccio ed è stato difficile sfondare il loro muro”.
Angelo Morizzi

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