A poche ore dall’esordio nel
campionato di Prima Categoria, che la vedrà impegnata, questo pomeriggio, nel
derbissimo di Marconia, contro l’Elettra, l’Asd Peppino Campagna Bernalda
rifinisce il suo roster, ufficializzando altri due rinforzi di esperienza. Si
tratta del jolly tattico Dino Forcillo e del centrocampista Roberto Gallitelli.
Due giocatori di grande esperienza, che hanno militato entrambi in varie
compagini del calcio regionale. Per loro si tratta di un ritorno alle origini,
con una squadra della propria città. Forcillo garantisce quantità e qualità, e
può essere utilizzato in ogni zona del campo, porta esclusa.
“Sono davvero felice - dice - di
poter offrire il mio contributo tecnico al rilancio del calcio bernaldese, dopo
anni di anonimato. Farò parte di un gruppo forte e coeso, che ha tanta voglia
di ben figurare”. Gallitelli, invece, è un calciatore che, pur giocando a metà
campo, se la cava bene sia nell’impostazione difensiva che nella proposizione
offensiva. E vanta esperienze nell’ambito del futsal, pur se è nato e si è
formato nel calcio a 11. Anche lui si dice felice di essere tornato a vestire
la maglia delle origini, dove troverà numerosi ex compagni di avventura, con
cui ha già militato nelle stagioni precedenti, sia pur con casacche e in
campionati diversi.
La squadra jonica del presidente
Mario Narciso, è stata ripescata in Prima categoria, dopo aver disputato, nella
scorsa annata agonistica, il torneo di Seconda. E intende interpretare, da
protagonista, la stagione del matricolato. Sarà nuovamente affidata nelle
sapienti mani del tecnico Pinuccio D’Ascanio, grande esperto dei campionati
regionali. Confermato pure il suo vice, Alessandro Santandrea, che svolgerà il
ruolo di preparatore atletico, oltre ad occuparsi del campionato Juniores Under
18, in cui Bernalda tornerà a gareggiare dopo numerosi anni di assenza.
“Abbiamo costruito una squadra
molto competitiva - afferma il team manager Cosimo Gallitelli -. Composta dal
giusto mix di esperienza e gioventù. Avremo solo l’imbarazzo della scelta”.
Angelo Morizzi
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