Imprenditrici
informate e consapevoli nella gestione finanziaria della propria azienda: è
l’obiettivo che Donne Impresa Confartigianato si è posto con la Convention
dedicata quest’anno ad analizzare le nuove regole del sistema del credito, gli
effetti sull’attività d’impresa e le novità sul fronte degli strumenti
digitali. L’educazione finanziaria delle imprenditrici è una tappa dell’impegno
di Donne Impresa Confartigianato all’insegna della sostenibilità per costruire
un modello di piccola impresa femminile capace di reggere le nuove sfide
dell’economia e della società e, contemporaneamente, per contribuire al
raggiungimento dell’obiettivo ‘Uguaglianza di genere’ indicato nell’Agenda 2030
delle Nazioni Unite. Proprio alla vigilia della prima edizione del Mese
dell’educazione finanziaria, promosso ad ottobre dal Governo, la Convention ha
offerto risposte sui nuovi criteri di valutazione del sistema bancario e il
loro impatto sul rating aziendale, sulle conoscenze necessarie in tema di
credito per richiedere e gestire un finanziamento, sulle informazioni e i
comportamenti aziendali che incidono sul buon esito di una richiesta di
credito, sulle potenzialità del micro credito e sui i nuovi strumenti utili
alle piccole imprese. A questo proposito, Artigiancassa dedica in esclusiva a
Donna Impresa Confartigianato un nuovo progetto di educazione finanziaria che
dai prossimi mesi vedrà i gruppi del Movimento coinvolti in una formazione
mirata alle micro e piccole imprese e alle imprese artigiane guidate da donne
con simulazioni banca/imprenditrice, esempi concreti, materiali didattici e
l’offerta di un prodotto ad hoc per le imprenditrici.
“Favorire
l’educazione finanziaria delle imprenditrici – è il commento di Rosa Gentile,
delegata di Confartigianato nazionale ai Movimenti (Donne e Giovani) - è una
tappa dell’impegno del movimento all’insegna della sostenibilità per costruire
un modello di piccola impresa femminile capace di reggere le nuove sfide
dell’economia e della società. “Qualsiasi cosa facciano le donne devono farla
due volte meglio degli uomini per essere apprezzate la metà. Per fortuna non è
una cosa difficile!”. Le parole – ironiche, ma non del tutto – di Charlotte
Witton, una delle prime donne sindaco in Canada, onorano in qualche modo ancora
oggi i grandi risultati delle donne. Ma niente può riuscirci come i risultati
stessi: la crescita del lavoro
autonomo femminile è guidato dalle imprenditrici artigiane, il cui numero é
aumentato del 2% negli ultimi 10 anni. Un record in Europa e nella classifica
regionale per tasso di femminilizzazione dopo il Molise seguono la Basilicata
con il 26,8% e l’Abruzzo con il 25,9%. Solo in Basilicata le imprese di donne
sono oltre 16mila. Gentile riferisce che è stata creata una community
che oltre a sostenere la rete , valorizza la storia delle aziende ed evidenzia
le competenze delle imprese.
Ma gli ostacoli per le
donne-titolari di pmi non mancano.Confartigianato
ha calcolato che il tasso di occupazione delle donne senza figli e' pari al
55,5%, ma scende al 52,8% per le donne con figli. Addirittura il tasso di
occupazione scende al 44,7% per le donne con figli tra i 25 e i 34 anni.
Conciliare lavoro e famiglia è un grande problema per le imprenditrici
artigiane: il 44,3% denuncia difficoltà penalizzanti nel dividersi tra gli
impegni lavorativi e la cura della famiglia.
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