Dunnet, a sinistra, con Filippo Vena |
E’ partito a maggio 2017 dalla Norvegia, nei pressi
del confine con la Russia, per surfare lungo le coste del nord Europa. Ha
girato Spagna, Portogallo, passato Gibilterra e, seguendo la costa, ha
attraversato l’Italia per approdare al Lido 48 di Marina di Pisticci. Se non è
un’impresa quella di Jonathan Dunnet, poco ci manca. Un’impresa che continua,
visto che Dunnet sta compiendo il periplo dell’Europa continentale con una
navigazione che avviene di giorno e a tappe non predefinite, in quanto molto
dipende dal meteo e dalla mancanza totale di assistenza. Sbarcato al circolo di
Basilicata Vela, Dunnet, la cui impresa è sostenuta solo dal Wwf e da piccoli
contributi come quello fornito dal Circolo presieduto da Filippo Vena, che all'inglese
ha fornito vitto, alloggio, qualche ricambio o tessuto adesivo per riparare le
vele, ha visitato Pisticci, definendola “normal city” per differenziarla dai
centri turistici caotici e affollati. “Gli abbiamo fatto fare una ricognizione
della costa – ha spiegato Vena - e ci siamo fermati a fare visita al presidio
dei ricercatori e volontari dove è avvenuta la schiusa delle uova di tartaruga,
a La Spiaggetta”. Ma quali sono gli obiettivi di Dunnet, oltre a quello di
sfidare la natura? “Valutare lo stato delle coste”, ha spiegato, per poi
aggiungere che ha trovato la “costa Jonica tra le più pulite d’Europa, almeno
per le plastiche abbandonate, mentre il presidio per la tutela delle uova delle
Caretta-Caretta è una cosa super”. Effettuate queste visite, però, Dunet è
ripartito nella mattinata successiva. “Appena la termica ha preso vigore – ha
concluso Vena - con una semplicità disarmante ci ha salutato, consentendoci
qualche ultimo scatto ed è ripartito per continuare la sua avventura che si
concluderà nel Mar Nero”. Da un confine russo all’altro, dunque. Nel suo
personale racconto, sul suo blog e nei suoi ricordi, dunque, ci sarà anche
Marina di Pisticci, Basilicata Vela e il nostro splendido mare.
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