martedì 25 settembre 2018

La Basilicata e una classe dirigenziale da "svecchiare"



Due dirigenti di azienda su tre in Basilicata hanno più di cinquanta anni, ma nella nostra regione si registra anche il più alto tasso di dirigenti donne. È quanto emerge da un’analisi della Das, compagnia di Generali Italia specializzata nella tutela legale, che ha rielaborato i dati Istat 2016 relativi al settore delle aziende. Più che nel resto d’Italia, dove nel 57 per cento dei casi i dirigenti hanno un’età superiore ai cinquanta anni, in Basilicata i ruoli di vertice over cinquanta si riscontrano in due casi su tre. I giovani, quindi, più difficilmente riescono ad accedere a posizioni apicali nelle aziende: solo il 34 per cento dei dirigenti, infatti, ha meno di cinquanta anni. 
Nel resto del Paese, la regione con più dirigenti ultracinquantenni è il Molise (73 per cento), mentre quella che ne ha di meno è la Lombardia (47 per cento). Al contrario, i dirigenti che non superano i quarantanove anni sono più numerosi in Lombardia (47 per cento), Trentino Alto Adige e Marche (42). Il dato, se vogliamo, in controtendenza, è quello delle donne al vertice: con il 19 per cento dei dirigenti di imprese di sesso femminile, infatti, la nostra regione non solo ha il primato assoluto in Italia, ma vanta anche un dato superiore alla media del Belpaese, che è del 15 per cento. Tuttavia, si tratta di una quota in ogni caso bassa, a conferma delle difficoltà che il “gentil sesso” incontra nel fare carriera anche nella nostra terra, che, dunque, non si distingue moltissimo dal resto d’Italia pur avendo la citata percentuale superiore. E’ quello che nella letteratura sociologica viene definito come il “soffitto di cristallo”, vale a dire l’impossibilità da parte delle donne di raggiungere posizioni di vertice nel proprio ambito lavorativo, generalmente (e storicamente) riservate alla popolazione maschile. 
Dalla stessa ricerca, inoltre, si evince che la Basilicata ha anche uno dei tassi più bassi di lavoratori dipendenti che diventano manager: se in Italia la media è dello 0,89 per cento, infatti, da noi questa quota scende addirittura allo 0,13 per cento. Nel dettaglio, in regione i manager risultano essere 85, dato che ci colloca al terzultimo posto in Italia: dietro di noi ci sono solo la Val d’Aosta (84) e il Molise (40). Per diventare manager, in buona sostanza, difficilmente il percorso è quello interno alla propria azienda: molto più spesso, infatti, l’amministratore proviene dall’esterno. Essere dirigenti si traduce non solo nella possibilità di ottenere stipendi corposi e tanti onori, ma anche parecchi oneri. Primo tra tutti l’essere chiamati in causa per responsabilità penali e civili di vario tipo. Le statistiche nazionali dicono che nel 44 per cento delle sentenze a loro carico sono stati condannati per violazione della diligenza, nel 33 per irregolarità contabili, nel 28 per prosecuzione dell’attività dopo la perdita del capitale sociale e circa il 16 per conflitto di interessi. 
Piero Miolla

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