giovedì 6 settembre 2018

Politica, Ottati (Mfl): "Perché Carmen Lasorella non partecipa alle nostre riunioni?"

 
“Non c’è bisogno di chiamare le liste civiche ad unirsi perché lo stiamo facendo già da mesi. Come Movimenti Federalista Lucano siamo operativi da più di 2 anni e mezzo”. Non crede all’appello di Carmen Lasorella il leader del Mfl, Michele Ottati. L’ex assessore regionale all’Agricoltura ha ricordato che il suo movimento, come tanti altri in questo momento, sta tentando un’unione del civismo sulla base dei programmi. Piuttosto, Ottati ha voluto insinuare alcuni dubbi: “Siamo sicuri che Carmen Lasorella abbia per davvero una sua lista? Perché non partecipa alle tante riunioni che stiamo facendo da tempo?” Insomma, un appello forse tardivo quella di Lasorella, almeno secondo l’ex titolare della delega all’Agricoltura. Il quale non ha mancato di ribadire: “Stiamo costituendo il quarto blocco, che prescinde dal Partito Democratico, dal centrodestra e dal Movimento 5 Stelle: noi puntiamo a rappresentare e mettere insieme la società civile restante, tutti coloro che vedono l’andazzo del passato come qualcosa da sconfiggere e ritengono che gli attuali amministratori non in grado di gestire la cosa pubblica”. In merito al fenomeno dei movimenti e delle liste civiche che sembra essere in auge, Ottati ha dichiarato: “E’ la conseguenza del 4 marzo, quando tutti, in massa, hanno votato per il Movimento 5 Stelle ma ora si dicono delusi dai pentastellati. In tanti, questo mi consta, stanno lasciando il Movimento almeno in Basilicata, sia per ribadire il disaccordo con i grillini, ma anche per confermare che non c’è feeling anche con il centrodestra lucano che è diviso su tutto. Il Pd? Non esiste più in Basilicata dal 4 marzo. Per questo le liste civiche intendono prendere in mano il destino della regione e sostituire i partiti tradizionali”. Un fenomeno positivo, dunque, per Ottati, il quale ha concluso ricordando che “è bene che il potere torni al popolo: peggio di quanto hanno fatto gli attuali amministratori è difficile si possa fare”. 
Piero Miolla 

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