Riceviamo e, volentieri,
pubblichiamo una nota dell’ex onorevole Cosimo Latronico.
“L’area culturale e politica
dell’alternativa nella nostra regione dovrebbe mettersi nella condizione di
recuperare coesione e consistenza per incrociare una domanda di cambiamento
possibile che è atteso dai lucani. La situazione di crisi e di declino che
avverte la regione è anche frutto della mancanza di un scambio di
responsabilità che ha determinato l’impossibilità di un ricambio salutare della
classe dirigente a tutti i livelli. Abbiamo il dovere di alimentare una sfida
sui contenuti perché dalle politiche dell’assistenza e del mantenimento
sociale, che hanno bruciato miliardi di risorse pubbliche senza incidere
sull’assetto strutturale della regione (infrastrutture e reti produttive), si
passi ad una politica che allarghi gli spazi delle opportunità e
dell’intrapresa.
Partendo dalle risorse minerarie
– continua Latronico - che vanno finalizzate a politiche di tutela ambientale e
a strategie di sviluppo degli investimenti per generare nuovo e nuovi lavori;
alle politiche ambientali: la banca dell’acqua per mettere a valore il miliardo
di metri cubi di acqua di cui sono ricchi i bacini idrici lucani. Alla
valorizzazione dell’enorme patrimonio forestale attorno al quale costruire un
progetto agro forestale con ricadute di lavoro: si pensi alla chimica verde che
si potrebbe attuare nella nostra regione per la quale non sono mancate
verifiche di fattibilità che hanno coinvolto il centro Enea di Trisaia a
Rotondella. Al tema dei beni culturali di cui la nostra regione è ricca.
La vicenda di Matera, al di là
delle tante inadempienze e delle opportunità mancate, ha comunque confermato la
forza del traguardo di una destinazione turistica che ha guadagnato reputazione
e capacità di attrazione di migliaia di turisti in tutto il mondo. Quella
attrazione va estesa a tante località della regione che hanno emergenze
ambientali e storiche di altrettanto valore. Questo circuito di interesse e di
speranza – conclude l’ex parlamentare - va alimentato e potenziato perché i
lucani possano riprendere a credere nel futuro della regione”.
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