martedì 16 ottobre 2018

Latronico (NcI): "Dare ai lucani politiche di cambiamento"


Riceviamo e, volentieri, pubblichiamo una nota dell’ex onorevole Cosimo Latronico.

“L’area culturale e politica dell’alternativa nella nostra regione dovrebbe mettersi nella condizione di recuperare coesione e consistenza per incrociare una domanda di cambiamento possibile che è atteso dai lucani. La situazione di crisi e di declino che avverte la regione è anche frutto della mancanza di un scambio di responsabilità che ha determinato l’impossibilità di un ricambio salutare della classe dirigente a tutti i livelli. Abbiamo il dovere di alimentare una sfida sui contenuti perché dalle politiche dell’assistenza e del mantenimento sociale, che hanno bruciato miliardi di risorse pubbliche senza incidere sull’assetto strutturale della regione (infrastrutture e reti produttive), si passi ad una politica che allarghi gli spazi delle opportunità e dell’intrapresa.
Partendo dalle risorse minerarie – continua Latronico - che vanno finalizzate a politiche di tutela ambientale e a strategie di sviluppo degli investimenti per generare nuovo e nuovi lavori; alle politiche ambientali: la banca dell’acqua per mettere a valore il miliardo di metri cubi di acqua di cui sono ricchi i bacini idrici lucani. Alla valorizzazione dell’enorme patrimonio forestale attorno al quale costruire un progetto agro forestale con ricadute di lavoro: si pensi alla chimica verde che si potrebbe attuare nella nostra regione per la quale non sono mancate verifiche di fattibilità che hanno coinvolto il centro Enea di Trisaia a Rotondella. Al tema dei beni culturali di cui la nostra regione è ricca.
La vicenda di Matera, al di là delle tante inadempienze e delle opportunità mancate, ha comunque confermato la forza del traguardo di una destinazione turistica che ha guadagnato reputazione e capacità di attrazione di migliaia di turisti in tutto il mondo. Quella attrazione va estesa a tante località della regione che hanno emergenze ambientali e storiche di altrettanto valore. Questo circuito di interesse e di speranza – conclude l’ex parlamentare - va alimentato e potenziato perché i lucani possano riprendere a credere nel futuro della regione”.

Nessun commento:

Posta un commento