sabato 10 novembre 2018

Il ministro della Giustizia Bonafede querelato da un avvocato lucano



“Ho querelato il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede: mi ritengo offeso dalle sue affermazioni, nella parte in cui ha definito gli avvocati azzeccagarbugli”. A parlare è Giuseppe Miolla, avvocato del foro di Matera, coordinatore provinciale di Sinistra Italiana e consigliere del locale Ordine degli Avvocati. Miolla, originario di Pisticci ma da tempo stabilmente nella città dei Sassi, ha fatto riferimento a quanto dichiarato dal Ministro “pentastellato” lo scorso 3 novembre, quando il Guardasigilli, discutendo della possibile riforma della prescrizione, probabilmente anche per controbattere ai dubbi e alle affermazioni manifestate sulla riforma dalla collega di esecutivo, Giulia Bongiorno, che aveva dichiarato che, a suo giudizio, “l’interruzione della prescrizione sarebbe una bomba atomica sul processo penale” si era lasciato andare alla non felice qualificazione della figura dell’avvocato quale “azzeccagarbugli”. Tanto è bastato per suscitare le ire di Miolla (ma non solo: in realtà in tutto il Paese numerosi avvocati hanno stigmatizzato l’uscita del ministro della Giustizia), che ha spiegato: 
“L’avvocato Alfonso Bonafede durante un’intervista relativa alla riforma della prescrizione ha così dichiarato: “Dopo una verità accertata in primo grado, non possiamo lasciare che da quel momento in poi non ci sia più alcuna certezza di giustizia. La sicurezza dei cittadini e la certezza della pena perdono qualsiasi significato se poi il processo si conclude con la prescrizione. Deve essere chiaro che siamo di fronte a una riforma epocale della giustizia penale che cambia totalmente ottica: è finita l’era dei furbi e dei loro azzeccagarbugli che mirano solo a farla franca”. Per Miolla tale dichiarazione, “nella parte in cui definisce azzeccagarbugli gli avvocati, è diffamatoria in quanto lesiva dell’onore e del decoro della professione forense che la Costituzione riconosce e tutela all’articolo 24. Svolgo da circa 15 anni la professione di avvocato nel pieno rispetto delle istituzioni e delle leggi e ribadisco che mi sento offeso dalle sue affermazioni. Sono queste le motivazioni che mi hanno spinto a sporgere querela nei suoi confronti”. 
Come finirà? Staremo a vedere, ma la sensazione è che il tema della prescrizione, sul quale si dibatte da anni, potrebbe diventare un altro tema di lotta politica, in primis tra le due anime del Governo presieduto da Giuseppe Conte. Non a caso, nelle immediatezze del botta e risposta Bonafede-Bongiorno, si sono registrate anche le reazioni di altri partiti, alcuni dei quali da sempre garantisti (forse anche troppo), altri, invece, che ritengono necessario riformare l’istituto della prescrizione, dietro al quale (su questo Bonafede ha probabilmente ragione) in tanti si sono nascosti usufruendo di pronunce a loro favorevoli. Il tema, dunque, c’è tutto, anche se la sortita di Bonafede ha forse avuto il demerito di averlo, per così dire, derubricato a semplice incidente diplomatico. Di sicuro, però, la definizione di azzeccagarbugli riferita al mondo forense non è piaciuta proprio. 
Piero Miolla

Nessun commento:

Posta un commento