“Ho querelato il ministro della
Giustizia, Alfonso Bonafede: mi ritengo offeso dalle sue affermazioni, nella
parte in cui ha definito gli avvocati azzeccagarbugli”. A parlare è Giuseppe
Miolla, avvocato del foro di Matera, coordinatore provinciale di Sinistra
Italiana e consigliere del locale Ordine degli Avvocati. Miolla, originario di
Pisticci ma da tempo stabilmente nella città dei Sassi, ha fatto riferimento a
quanto dichiarato dal Ministro “pentastellato” lo scorso 3 novembre, quando il Guardasigilli,
discutendo della possibile riforma della prescrizione, probabilmente anche per
controbattere ai dubbi e alle affermazioni manifestate sulla riforma dalla
collega di esecutivo, Giulia Bongiorno, che aveva dichiarato che, a suo
giudizio, “l’interruzione della prescrizione sarebbe una bomba atomica sul
processo penale” si era lasciato andare alla non felice qualificazione della
figura dell’avvocato quale “azzeccagarbugli”. Tanto è bastato per suscitare le
ire di Miolla (ma non solo: in realtà in tutto il Paese numerosi avvocati hanno
stigmatizzato l’uscita del ministro della Giustizia), che ha spiegato:
“L’avvocato
Alfonso Bonafede durante un’intervista relativa alla riforma della prescrizione
ha così dichiarato: “Dopo una verità accertata in primo grado, non possiamo
lasciare che da quel momento in poi non ci sia più alcuna certezza di
giustizia. La sicurezza dei cittadini e la certezza della pena perdono
qualsiasi significato se poi il processo si conclude con la prescrizione. Deve
essere chiaro che siamo di fronte a una riforma epocale della giustizia penale
che cambia totalmente ottica: è finita l’era dei furbi e dei loro
azzeccagarbugli che mirano solo a farla franca”. Per Miolla tale dichiarazione,
“nella parte in cui definisce azzeccagarbugli gli avvocati, è diffamatoria in
quanto lesiva dell’onore e del decoro della professione forense che la
Costituzione riconosce e tutela all’articolo 24. Svolgo da circa 15 anni la
professione di avvocato nel pieno rispetto delle istituzioni e delle leggi e ribadisco
che mi sento offeso dalle sue affermazioni. Sono queste le motivazioni che mi
hanno spinto a sporgere querela nei suoi confronti”.
Come finirà? Staremo a
vedere, ma la sensazione è che il tema della prescrizione, sul quale si dibatte
da anni, potrebbe diventare un altro tema di lotta politica, in primis tra le
due anime del Governo presieduto da Giuseppe Conte. Non a caso, nelle
immediatezze del botta e risposta Bonafede-Bongiorno, si sono registrate anche le
reazioni di altri partiti, alcuni dei quali da sempre garantisti (forse anche
troppo), altri, invece, che ritengono necessario riformare l’istituto della
prescrizione, dietro al quale (su questo Bonafede ha probabilmente ragione) in
tanti si sono nascosti usufruendo di pronunce a loro favorevoli. Il tema,
dunque, c’è tutto, anche se la sortita di Bonafede ha forse avuto il demerito
di averlo, per così dire, derubricato a semplice incidente diplomatico. Di
sicuro, però, la definizione di azzeccagarbugli riferita al mondo forense non è
piaciuta proprio.
Piero Miolla
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