lunedì 17 dicembre 2018

A Bernalda una mostra dedicata a Giannina Chiantoni



Una mostra fotografica per ricordare Giannina Chiantoni, primadonna del teatro italiano e dei primordi del cinema muto e sonoro. Nata a Bernalda il 24 giugno del 1881, la Chiantoni portò il nome della cittadina jonica in giro per i migliori teatri d’Italia e d’Europa, recitando in numerose pellicole agli inizi del Novecento. L’iniziativa è della Società Operaia del Mutuo Soccorso di Bernalda, presieduta dal professor Angelo Tataranno. Lo storico sodalizio bernaldese, il più antico del territorio, sin dalle sue origini si caratterizzò per dare lustro e pari opportunità alle donne. Molto tempo prima che la società italiana riconoscesse i loro diritti.
Ebbene, chi meglio di Giannina Chiantoni, donna di successo, nativa del profondo sud, può rappresentare l’emancipazione femminile che si concretizza in tempi non sospetti? Decine le foto d’epoca che, nella sede sociale di corso Umberto, ritraggono la Chiantoni e alcuni suoi familiari, come il fratello Amedeo, anch’egli protagonista del palcoscenico. Entrambi erano figli d’arte, giacché il loro padre Gaetano era un famoso attore. Giannina esordì sulle scene piccolissima, all’età di cinque anni nella compagnia paterna torinese Rosario di Santa Fè, in un lavoro appositamente scritto per lei. Nel 1900 entrò nella Compagnia Della Guardia-Maggi e, due anni dopo, fu prima attrice giovane con Ermete Novelli, suo autentico maestro. Nella famosa formazione artistica Talli-Gramatica-Calabresi, si distinse nell’opera La figlia di Jorio, al Lirico di Milano, nel 1904. L’anno dopo sposò l’attore Ernesto Sabbatini, da cui divorziò all'estero parecchi anni dopo. Frequentò le più importanti compagnie teatrali dell’epoca, tanto da diventare primattrice nello Stabile del Manzoni di Milano, al fianco di Irma Gramatica, e, nel 1917 del Teatro Argentina di Roma. Recitò al fianco di grandi attori dell’epoca come Annibale Betrone, Febo Mari e Gualtiero Tumiati.
Nel contempo si dedicò al cinema, dove aveva esordito, nel “Re Lear” di Gerolamo Lo Savio (1910), recitando poi in “La morte civile”, “Ritratto dell’Amata” e “Amore senza fine”, al fianco del marito. Giannina Chiantoni ritornò sullo schermo nei primi Anni Trenta, con l’avvento del sonoro, in chiave di caratterista. Si spense ultranovantenne nella casa di riposo Lyda Borelli di Bologna. Correva l’anno 1972.
Oggi Bernalda le dedica una personale fotografica, che ne ripercorre la storia artistica. Per gran parte ignota a buona parte dei suoi concittadini. Che attraverso l’iniziativa della Soms, riscoprono l’orgoglio dell’appartenenza. Giannina Chiantoni fu, per certi versi, antesignana di una cittadina che ha avuto e continua ad avere autentici campioni del cinema e del teatro di vario genere: da Francis Ford Coppola a Sofia Coppola, da Michele Salfi Russo a suo fratello Gaetano, da Giuseppe Marco Albano a Grazia Leone, a Dino Paradiso. Solo per citarne alcuni. La mostra, inaugurata in occasione dei 140 anni della Società Operaia del Mutuo Soccorso di Bernalda, si può visitare, tutti i giorni, mattina e pomeriggio, in corso Umberto 180.
Angelo Morizzi

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