sabato 8 dicembre 2018

Un successo a Bernalda la Festa dell'Albero



Sia pur con una settimana di ritardo per problemi di carattere meteorologico, si è svolta anche nelle Scuole di Bernalda la tradizionale Festa degli Alberi. Interessati decine di studenti degli Istituti inferiori e superiori della cittadina jonica, coordinati dal referente del Cea, il Centro di educazione ambientale di Bernalda e Metaponto, Geremia Ninno. Su iniziativa dell’assessorato all’Ambiente del Comune di Bernalda, guidato da Giusy Cirigliano, dei dirigenti scolastici Grazia Maria Marciuliano e Giosuè Ferruzzi, della Società sportiva Riva Dei Greci, presieduta da Donato Carella.
In tanti, almeno una volta nella loro vita, durante la permanenza tra i banchi di scuola, hanno vissuto momenti del genere. Per offrire un tocco di verde e di bello ai giardini pubblici, ai cortili delle scuole, agli angoli degradati delle città. In Italia la Festa fu istituita ufficialmente nel 1951, per accendere ufficialmente i riflettori sull’ambiente e sulla promozione della coscienza ecologica. Ma era già nota nell'antica Grecia, dove era in vigore la pratica dell’albericoltura e dell’impianto di boschi.
“Il Cea di Bernalda e Metaponto - osserva Ninno - ogni anno fa la sua parte. Per due giorni, negli spazi esterni delle varie scuole cittadine sono stati piantumati decine di nuovi alberelli. Interessati l’Istituto di istruzione superiore di via Schwatrz, la Scuola dell’infanzia di Matine Angeliche, l’Istituto comprensivo di Metaponto borgo, l’area attrezzata comunale di Metaponto Lido, la Scuola Media di via Anacreonte. E’ stata anche un’occasione per sensibilizzare gli studenti alla pulizia e al decoro dei luoghi scolastici. Spesso lasciati nell’incuria o nel degrado. Anche per una certa insensibilità culturale degli stessi ragazzi. Alcuni dei quali si sono cimentati nel ruolo di operatori ecologici, ripulendo le aree scolastiche più fortemente interessate dall’abbandono indiscriminato di rifiuti e quant’altro. Riempiendo numerosi sacchi di scarti indifferenziati e incautamente abbandonati.
Angelo Morizzi

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