giovedì 10 maggio 2018

Nubifragio a Salandra: danni consistenti.



Aziende agricole isolate, automobilisti in difficoltà, frane, voragini e tanta melma sulle strade, specie su quelle della viabilità rurale. E’ il bilancio, ancora provvisorio, del violento nubifragio che ha colpito il territorio di Salandra (e buona parte della provincia di Matera) domenica pomeriggio. Pioggia violentissima con grandine che, in poco tempo, ha fatto riemergere le problematiche di un territorio da sempre alle prese con il dissesto idrogeologico. 
Uno dei primi effetti del nubifragio è stato l’invasione di molte strade, letteralmente coperte di melma e fango: segnalati alcuni automobilisti in difficoltà per via del fiume di acqua, fango e detriti che hanno invaso le arterie rurali. Una voragine si è aperta in contrada Piano Marino (i tecnici comunali stanno provvedendo ad eliminarla), mentre alcune aziende agricole in contrada San Vitale sono rimaste isolate: le strade di accesso, infatti, erano completamente impraticabili e solo nella mattinata di lunedì la situazione è migliorata e le aziende sono tornate raggiungibili. Numerosi, poi, i piccoli smottamenti che si sono aperti, uniti a quelli già esistenti che, per forza di cose, si sono ampliati. Insomma, circa due ore di pioggia fortissima hanno quasi messo in ginocchio un intero territorio. Dopo l’accaduto, il sindaco, Gianfranco Tubito, ha ovviamente messo in moto la macchina dei soccorsi e del pronto intervento, coadiuvato dalla Protezione Civile locale. Ma Tubito, passata la tempesta, oltre alla conta dei danni ha anche un timore. 
“Temiamo seriamente per la stabilità della strada comunale Salandra-Scalo, sulla quale il transito è da sempre limitato al traffico leggero – ha sottolineato il primo cittadino -. E’ una strada che ha già manifestato problemi strutturali e andrebbe al più presto migliorata. Il problema è sempre lo stesso: la mancanza di fondi. Chiediamo, pertanto, alle autorità preposte di intervenire per preservare almeno le due strade che ci consentono l’accesso alla Cavonica e alla Basentana, altrimenti si correrà il rischio, prima o poi, di rimanere isolati. Per la bretella che ci collega alla Basentana, peraltro, stiamo per predisporre un progetto per il finanziamento necessario alla realizzazione di un intervento di una certa consistenza, con briglie e palificazione. Sull’altro fronte la situazione è migliore, ma l’attenzione deve essere sempre massima perché la nostra condizione, sul fronte delle strade, rimane precaria e delicata”.
Piero Miolla

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