Un libro fresco di stampa – per
le edizioni Setac Pisticci – da qualche giorno nelle librerie. Parliamo
dell’ultimo lavoro del materano Gianni Maragno, intitolato “I commerci, le
arti, le industrie. La presenza della Provincia di Basilicata alla Esposizione
Internazionale di Milano del 1906”, presentato recentemente a Palazzo
Lanfranchi di Matera. Circa 300 pagine in bella veste tipografica, con oltre un
centinaio di foto d’epoca e preziosi documenti, frutto di laboriose, lunghe,
meticolose ricerche, per una accurata ricostruzione circa la fattiva
partecipazione della allora “provincia”
di Basilicata alla Esposizione Internazionale di Milano del lontano 1906. Sono
ormai trascorsi 112 anni da quell’evento, un tempo enorme, che comunque
non manca di spiegarci e
riconsegnarci un quadro abbastanza
variegato della economia della nostra
regione di inizio dell’altro secolo,
forse non tanto dissimile dalla
realtà attuale come
recita la attenta e precisa
prefazione del professor Mario Lettieri in cui, tra l’altro si legge: “ Viene
evidenziata la prevedibile presenza dei
prodotti afferenti al settore agroalimentare , ma si documenta anche la vivacità e l’impegno di programmazione, ad
esempio, per la industria serica e la bachicoltura con una serie di iniziative ponderate ed efficaci. Risalta inoltre, anche la
concorrenziale e diffusa produzione nell’ambito dei liquori con molti centri della nostra Regione, che
vantavano stabilimenti per la produzione
di amari, cordiali e numerose altre
“bevande spiritose”. Una realtà
quindi, che a guardarla dall’alto
di oltre un secolo, con grande
meraviglia ci rivela quale era il grado
di operosità delle nostre aziende che pur
attraverso immancabili difficoltà di ogni genere dell’ epoca, riuscivano
ad esprimere il meglio di se stesse. E
non a caso noi ci permettiamo di citare “l’Amaro Lucano” di Pasquale Vena e fratello, una casa
fondata a Pisticci appena dodici
anni prima della campionaria milanese del 1906 a cui partecipò
, ma sempre presente dopo oltre un secolo, anche in altre
campionarie di tutto il mondo, e con grande
successo, con la presentazione di tutte
le sue specialità e novità ormai
conosciute ovunque. Stesso discorso vale anche per le altre mostre collettive
della nostra regione, presenti a quella campionaria del 1906, dalle acque
minerali del Vulture, alla mostra del
Grano, Avena e Granturco e poi quella della Lana gentile, dei Legnami,
dell’olio d’oliva, dei Vini da taglio e da pasto, dei Formaggi e latticini, tutte premiate con
diploma d’onore, medaglie d’oro, d’argento e di bronzo e menzioni onorevoli. Insomma Maragno
attraverso le sua corposa e
circostanziata opera, ci fa scoprire una Basilicata operosa in tutti i campi, grazie agli impegni
di programmazione di quegli imprenditori, evidentemente fortemente convinti della potenzialità del
nostro territorio e senza alcun timore di
reverenzialità nell’affrontare le
sfide ardue di quei tempi, ma anche
giudizi severi, “nonostante – come
spiega il prof. Lettieri - la sfiducia
di non pochi amministratori lucani che lamentavano la scarsa produzione di
beni a causa della arretratezza
infrastrutturale , della emigrazione e
delle calamità atmosferiche”. Un dieci e lode all’ottimo lavoro di Gianni Maragno, ma una lode
speciale non può mancare anche a quei
nostri corregionali , che con la il
loro impegno e la loro presenza alla campionaria di Milano del lontano 1906,
lasciarono il segno delle loro straordinaria
e capacità imprenditoriale, di
notevole impulso per la economia della
regione di Basilicata di quei tempi.
Michele Selvaggi
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