E’ alta tensione a Salandra tra genitori e Amministrazione comunale sul fronte sicurezza nelle scuole. Dopo il rinvio dell’inizio dell’anno scolastico per gli alunni del plesso scolastico “Padre Serafino da Salandra”, posticipato dapprima al 17 e poi al 24 settembre, adesso, nonostante gli studenti del comprensivo “Rocco Davia” siano tornati regolarmente tra i banchi lunedì scorso, si registrano due novità. Da un lato, infatti, alcuni genitori hanno deciso di segnalare quella che, a loro dire, è una questione di sicurezza dei loro figli. Dall’altro il sindaco, Gianfranco Tubito, ha presentato una querela per procurato allarme. Ma andiamo con ordine.
Donato
Santochirico, uno dei genitori citati, nella sua missiva indirizzata al nostro
giornale ha precisato di scrivere “per portarvi a conoscenza di quello che
stiamo vivendo a Salandra. Non entro in merito a questioni politiche, perché
non ho le competenze per farlo. So solo che la Regione Basilicata ha dato contributi
al comune di Salandra per una cifra pari a 1 milione e 700mila euro per la
messa in sicurezza delle scuole, che dovevano essere pronte nel 2015. Ad oggi,
dopo qualche anno, invece siamo costretti a subire umiliazioni poiché ci
vediamo costretti a portare i nostri figli in una struttura pericolante ed
insalubre. Nemmeno gli animali si tengono nelle condizioni in cui versano
bambini ed insegnanti di questa scuola”.
Più nel dettaglio, Santochirico ha
ricordato che “per evitare che l’intonaco cadesse sulle teste dei nostri figli
hanno messo una rete al soffitto. Hanno lasciato travi di cemento e mattoni
forati a vista, polvere di cemento che continua a cadere, croci sui muri eccetera.
La sicurezza? I nostri figli ci chiedono perché la scuola è cosi? Noi cosa
dobbiamo rispondere?”, si è chiesto Santochirico probabilmente a nome anche di
altri genitori salandresi.
“A scuola – si legge ancora nella mail pervenutaci -
avevamo bisogno della rete internet, invece ci hanno messo la rete sulle teste.
Io non so cosa rispondere ai miei figli: forse, quando troverò la risposta sarà
troppo tardi e non avrò più nessuno a cui dare risposta”. Va ricordato che
Tubito aveva emesso due ordinanze con le quali aveva disposto il rinvio
dell’apertura del plesso al termine di altrettanti sopralluoghi nell’edificio,
il secondo dei quali avvenuto alla presenza di tecnici strutturisti, quindi
particolarmente competenti: da qui, poi, la soluzione delle reti installate.
IL SINDACO TUBITO SPORGE QUERELA
“Ho querelato il dirigente scolastico, Elena Labbate,
e la rappresentante del comitato genitori, Antonia Marraudino, per l'ipotesi di reato di procurato
allarme”. Le parole del sindaco di Salandra, Gianfranco Tubito, certificano che
l’atmosfera sulla sicurezza nelle scuole nel centro della collina Materana si è
fatta incandescente. “Abbiamo atto quei lavori – ha dichiarato Tubito – con il
parere e il conforto dei tecnici, professori universitari e fior di
professionisti. Mi chiedo, pertanto, di cosa stiamo parlando. Tutto quello che
sta accadendo è frutto, solo ed esclusivamente, di strumentalizzazioni
politiche. Per il resto - ha concluso Tubito - ricordo a tutti che la mia
Amministrazione ha fatto già interventi per circa 100mila euro in questo
settore. Prima, invece, cosa è stato fatto?”
Piero Miolla
Nessun commento:
Posta un commento