Il capitano Massimo Cipolla, originaro
di Messina e proveniente dal Nucleo Operativo di Castrovillari, insediatosi da
alcuni giorni, è il tredicesimo comandante della Compagnia di Pisticci dal
dopoguerra ad oggi. Storia di uomini e divise ma anche rapporto col territorio
e la gente, radicato e ricambiato, che tocca la nostra città, dove, dal primo
dopoguerra, si sono succeduti “comandanti – capitani”, alla guida del presidio.
70 anni di “guerra” alla criminalità in un territorio che sicuramente non è il
Bronx, ma che risente in modo specifico della vicinanza a vie di comunicazione,
quasi obbligate al passaggio di corrieri della droga verso mercati più o meno
vicini, che qui, nell’Arma (e nelle altre forze dell’ordine) hanno sempre
trovato un sicuro baluardo.
Il primo, inizialmente tenente e
poi capitano, fu Giovanni Petralito, di Palermo (qui lo ricordano con la sua
figura paterna, il suo mantello a ruota nero, bardato di rosso, ma anche per la
sua operosità gentilezza) a Pisticci fino al 1963, periodo caratterizzato da
alcuni fatti criminosi che qui fecero scalpore e dal caldo periodo politico dell’epoca.
Sfogliando l’elenco, registriamo i 5 anni di permanenza (63–67) dell’allora
brillante capitano Felice Galasso, che si impose subito all’attenzione non facendo
rimpiangere il suo predecessore. Dal 67 al 73, Alfredo Caracciolo. Per i
successivi 4 anni, spazio al capitano Giuseppe Pulpo, sfortunato carabiniere
che dopo l’esperienza nella nostra città fu gravemente ferito in un conflitto a
fuoco in Puglia. Come non ricordare poi i quasi 9 anni pisticcesi dal capitano
Franco Cuccaro (77-85), che, tra l’altro, gestì in modo esemplare, per quanto
di sua competenza, il grave periodo post terremoto dell’80, ma anche quello dei
primi anni della crisi della Valbasento, con i primi tagli e licenziamenti e i
conseguenti scioperi dell’area. Cuccaro, che ha chiuso la sua brillante carriera
col grado di colonnello e di generale di Brigata in pensione, prima come
componente del Sismi e poi come responsabile della Polizia Giudiziaria della
Procura di Bari, di tanto in tanto torna a Pisticci che, evidentemente gli ha
lasciato un ottimo ricordo.
Dall’85 al 2007, ben 5
“comandanti” si sono alternati: i capitani Antonio Marzo (85-90), Antonio
Zaccaria (90 – 94), Felice De Lucia (dal 94 – al 98, tuttora in servizio col
grado di colonnello capo sezione Ftase di Napoli – pure lui evidentemente
affezionato alla nostra città, in quanto abituale ospite dei villaggi turistici),
Giovanni Masciarelli (98–2001) e Massimiliano D’Anna, che lasciò nel 2007 col
grado di maggiore. A lui succedette il giovane capitano Pietro Mennone, sicuramente
il più spettacolare per quel che concerne le operazioni contro la malavita (al
termine di un blitz, si contarono ben 24 mezzi che, all’alba, svegliarono il
centro abitato a sirene spiegate) e infine il capitano Gianluca Sirsi, da poco
nominato maggiore (lui aveva sempre un carabiniere in più. Il suo inseparabile
cane). Per entrambi, notevoli costanti risultati, soprattutto nella lotta alla
droga. Onorata storia quindi, quella dell’Arma pisticcese, raccontata attraverso
la responsabilità della sicurezza della nostra città.
La caserma ora cambierà sede. Dopo
vario peregrinare, prima nell’angusta palazzina di via Ariosto, poi nel palazzo
Gesualdi e, infine, nello stabile di vico Vespucci. Il trasferimento, come
assicura il sindaco Viviana Verri, dovrebbe essere prossimo, atteso che
l’operazione ha trovato il gradimento dei vertici provinciali e regionali dell’Arma.
Michele Selvaggi
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