lunedì 1 ottobre 2018

A Bernalda polemiche per le nuove luci nel centro storico



Luci bianche al led, al posto delle tradizionali e suggestive lampadine arancioni, nel centro storico di Bernalda. La sostituzione rientra in un progetto più ampio di riqualificazione dell’illuminazione urbana, secondo i nuovi poarametri normativi sullíinquinamento e il risparmio energetico. Eppure non piace a molti cittadini. Che stanno esprimendo, con vigore, il proprio dissenso, sia sul web che agli organi di stampa. Tra le accuse più diffuse all’amministrazione comunale, che ha commissionato i nuovi impianti, quelle di “superficialità e incompetenza, per un centro storico sfregiato e offeso”.
O ancora: “Siamo governati da dilettanti allo sbaraglio”, mentre c’è chi invita sindaco e Giunta a fare “la necessaria autocritica”. Tra i punti dolenti rilevati, dopo l’installazione delle nuove lampade bianche, la carente illuminazione verso i piani alti degli edifici, il wattaggio probabilmente troppo basso delle luci, e la considerazione che bastasse cambiare semplicemente le lampadine, piuttosto che rifare, ex novo, gli impianti”.
Soluzioni prospettate? Da quelle più drastiche di chi vorrebbe protestare in massa “davanti alla sede del Municipio”, a chi invita al democratico rito del “referendum popolare”. C’è anche qualcuno che difende la scelta: “E’ una questione di rispetto ambientale - dice - visto che le luci gialle sono inquinanti dal punto di vista visivo. Basta abituarsi al nuovo scenario, senza farsi prendere dal panico e dalla facile polemica”. Quale, a questo punto, la posizione dell’Amministrazione comunale? Lo abbiamo chiesto al primo cittadino Domenico Tataranno e all’assessora al ramo Eliana Acito. “Riguardo al centro storico - osserva il sindaco - abbiamo concertato con la ditta appaltatrice una luce più calda possibile, per illuminare il centro storico. Nel solco della normativa vigente sul risparmio energetico. Le lampade 3000K emettono una tonalità bianco-calda, presente anche in altri centri storici, come ad Alberobello. Per non squilibrare l’abitudine visiva alle precedenti lampade arancioni, tuttavia, abbiamo chiesto se fosse stato possibile intervenire con dei filtri, che alterassero il colore della luce, rendendola più affine alla precedente. Ci è stato detto che, essendo tutto sperimentale, sarebbero rimasti dei rischi sulla durata degli organi illuminanti. Cosa che, naturalmente, un Comune non si può permettere.
Ho effettuato dei sopralluoghi durante il montaggio - prosegue Tataranno - e devo dire che le nuove installazioni valorizzano i colori reali dell’ambiente circostante, migliorano la visibilità della sede stradale, diminuendo, nel contempo, l’inquinamento luminoso, indirizzato verso il basso e non in tutte le direzioni. Quanto agli elementi architettonici del centro storico prevediamo, invece, un’illuminazione ad hoc, per meglio valorizzarli. Perciò - conclude il sindaco - capiamo e, talora, condividiamo, certi scetticismi o diversità di vedute. Tuttavia, bisogna adattarsi ai cambiamenti imposti dai protocolli mondiali”.
Secondo la vice sindaca Eliana Acito, “occorre del tempo per abituarsi a una luce più intensa, ma più naturale. Abbiamo effettuato scelte obbligate. Stiamo riqualificando e adeguando l’intero impianto urbano di illuminazione. In cui sono previste anche le torrette di alimentazione su Corso Umberto, l’estendimento delle luci in zone ancora non coperte e la sostituzione di tutti gli organi illuminanti con altri a tecnologia led. Le luci del centro storico, per normativa, non possono andare al di sotto di una determinata tonalità. L’effetto del rinnovamento sarà sicuramente più apprezzabile a lavori completati”.
Angelo Morizzi

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