lunedì 3 dicembre 2018

Cosa pensano gli ex assessori regionali della Giunta Pittella?



Giudizio sufficiente, ma limitatamente al periodo nel quale sono rimasti in carica. Più o meno può essere sintetizzato così il giudizio degli ex assessori regionali che si sono alternati nella consiliatura che sta per volgere al termine a via Anzio. Abbiamo provato a sentire Raffaele Liberali, ex assessore alle Attività Produttive, Aldo Berlinguer, un incarico come assessore all’Ambiente e alle Infrastrutture, Michele Ottati, titolare dell’assessorato all’Agricoltura, e Nicola Benedetto, successore di Berlinguer per ciò che concerne le Infrastrutture i e Trasporti. Tutti, sebbene con differenze anche sostanziali e di merito nel giudizio, differenze riportate nei pezzi a ciascuno di loro dedicati, hanno rimarcato l’operato dell’esecutivo guidato da Marcello Pittella fino alla loro permanenza, facendo soprattutto notare come, fin quando la Giunta è stata prettamente tecnica, qualcosa si è fatto. Dopo, a causa delle manovre partitocratiche e tipiche della politica, molto si è insabbiato. Le posizioni, però, sono assolutamente diverse. Liberali e Berlinguer, ad esempio, non hanno mosso alcuna critica ai loro successori e neanche all’esecutivo in generale, mentre sia Benedetto che Ottati, soprattutto quest’ultimo, non sono stati affatto teneri con il governo regionale.
Insomma, più o meno una difesa di quanto fatto direttamente, sia in termini di iniziative portate a termine che di azioni solo iniziate. Una posizione, se vogliamo, del tutto legittima quella di Benedetto, Berliguer, Liberali e Ottati. I quali hanno sostanzialmente voluto difendere il proprio operato, sottolineando ciò che è avvenuto dopo in termini in alcuni molto negativi, in altri più sfumati. Stesso discorso per quanto fatto in 5 anni dal Consiglio regionale: qui, però, un po’ tutti non hanno mancato di far emergere come la politica (che nella massima assemblea regionale ha la sua sede più alta) abbia spesso e volentieri intralciato l’operato della Giunta, allungando oltremodo i tempi delle decisioni, specie in alcuni casi. I 5 anni volgono al termine dunque e, questo lo possiamo dire senza tema di smentita, non c’è nulla di nuovo sotto il sole. Anche dal punto di vista di chi, chiamato ad operare in prima persona, ha poi dovuto abbandonare la stanza dei bottoni o, come ha sottolineato per sé Benedetto, si è dovuto dimettere. Un messaggio, quello degli ex assessori, che probabilmente non lascia scampo alla politica (non solo lucana, ma nazionale): si perde troppo tempo nel tentare sintesi ed equilibri che, invece, comportano spesso conseguenze negative per i cittadini.

Nessun commento:

Posta un commento