“Nei primi 10 mesi del 2018 le
ore di cassa integrazione erogate complessivamente in Basilicata sono state
oltre 4 milioni 300mila di cui gran parte assorbite dalla straordinaria (2
milioni 500 mila ore) e a seguire dall’ordinaria (1 milione 800 mila ore). A
riferirlo è il decimo rapporto della Uil sull’utilizzo degli ammortizzatori
sociali. Sempre nella nostra regione i posti di lavoro salvaguardati ad ottobre
scorso sono stati 2.536 di cui 1.473 per la cig straordinaria. La Uil inoltre
evidenzia che la cassa integrazione tra gennaio ed ottobre è in diminuzione in
tutte le Regioni ad eccezione della Basilicata, unico territorio che registra
un aumento del 25,8%.
Se a tali andamenti dello
strumento di integrazione salariale che registra una tendenza decisamente
negativa in Basilicata rispetto al resto del Paese, aggiungiamo il crescente
numero di domande di Naspi, che mostra un incremento congiunturale pari al
doppio ed in escalation anno dopo anno – è il commento del segretario regionale
della Uil lucana Carmine Vaccaro - l´apertura di un tavolo di discussione ed
approfondimento con il Governo sul tema degli ammortizzatori sociali, che
abbiamo sollecitato in occasione degli attivi unitari con Cgil e Cisl, si rende
maggiormente necessario al fine di salvaguardare, nel miglior modo possibile,
sia le imprese che, soprattutto, i posti di lavoro.
Quanto alle risorse finanziarie
per rilanciare i Centri per l´Impiego e gli altri soggetti impegnati nella
gestione delle politiche attive per il lavoro contenute nella Legge di Bilancio
– continua il segretario della Uil - siamo preoccupati perché si stanno
accumulando ritardi sostanziali per la realizzazione degli interventi
annunciati, anche in vista dell’introduzione del Reddito di Cittadinanza. Per
la Uil è necessario implementare un vero e proprio «sistema» delle politiche
attive, tuttora caratterizzato da grandi disomogeneità e lacune organizzative.
È un progetto complesso da realizzare, che prevede la definizione delle piante
organiche dei CPI, con la stabilizzazione dei precari e il reclutamento di
nuovo personale, formazione adeguata a nuove competenze e la realizzazione di
specifiche convenzioni con le singole Regioni.
Per questo, a nostro parere, non
è consolatorio il fatto che, nel biennio 2019-20, il Sud beneficerà di circa il
40% delle maggiori spese previste dalla manovra del Governo, grazie soprattutto
al Reddito di Cittadinanza, perché ciò è un indice significativo della crescita
del malessere sociale, della caduta dei redditi e dell´impatto del PIL che
resta su valori molto bassi. E non si può continuare a far penetrare il
concetto che per il Mezzogiorno la strada risolutiva siano i sussidi. Al Sud,
in Basilicata bisogna creare lavoro, occorre ridare la dignità di lavoratori a
tanti cittadini, giovani e meno giovani la cui dignità è stata svilita se non
cancellata ogni volta che si pensa ad una forma di assistenza e sussistenza
sociale, modello Reddito di cittadinanza. Per tutte queste ragioni, è
necessario, un confronto vero con le parti sociali e con i corpi intermedi che
possono contribuire alla realizzazione di obiettivi condivisibili”.
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