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giovedì 13 dicembre 2018

Domani a Bernalda "Marcia d'Amore per la Cultura"

Foto Davide Crucinio

Circa duemila studenti sfileranno domani, a Bernalda, alla Marcia d’Amore per la Cultura, indetta nell’ambito delle manifestazioni di Matera 2019. Per un’intera giornata i 131 Comuni lucani saranno Capitali per un giorno. Oggi toccherà alla cittadina jonica che, come sottotitolo dell’evento, si è autoproclamata “Città dell’Armonia: da Pitagora a Francis Ford Coppola”, raggruppando, in tal modo, le due anime territoriali: la costiera, legata alle vestigia della Magna Grecia, e la collinare, patria acquisita del grande regista italo americano, cittadino onorario di Bernalda.
Quella bernaldese sarà la prima tappa della costa jonica. Vedrà la sinergia del Municipio, dell’Istituto Comprensivo Pitagora, capofila dell’appuntamento, dell’Istituto di Istruzione superiore, ma anche di tante associazioni culturali presenti in loco. Compresi i quattro gruppi storici in costume, che rappresentano, in diversi periodi, le origini e l’evoluzione della cittadina. Sarà una marcia festante, ricca di suoni, canti, concerti, emozioni, performances folkloristiche e artistiche, con proiezioni in anteprima. Che vivacizzeranno, come non mai, uno dei centri più suggestivi della regione, ricco di testimonianze e di personaggi illustri, dall’Antichità alla Contemporaneità. Coinvolti tutti i quartieri, con tappe predefinite. I partecipanti confluiranno in una vera e propria marea umana.
Si partirà da via Schwartz, sede dell’Iis, per proseguire, fino a Largo san Donato e da lì, percorrendo corso Umberto si giungerà a Piazza Plebiscito. Quindi si continuerà per corso Italia e il centro storico, confluendo nel raduno finale di piazza San Bernardino, a ridosso del Castello medievale. Dove ci sarà il clou degli eventi e il festoso e chiassoso arrivederci.  In prima linea il sindaco di Bernalda Domenico Tataranno, l’assessore alla Cultura Domenico Calabrese, i due dirigenti scolastici Grazia Maria Marciuliano e Giosuè Ferruzzi, la docente referente professoressa Antonella Mianulli.
“Bernalda - sottolineano gli organizzatori della Marcia della Cultura - si prepara, così, ad omaggiare Pitagora, con il Tempio di Hera a Metaponto, ma anche Francis Ford Coppola, per le sue origini e il suo attaccamento alla Basilicata. Promuovendo, in tal modo, la conoscenza e la valorizzazione del proprio patrimonio culturale. Con l’obiettivo di investire nella Scuola, attrarre i turisti attesi per Matera 2019 e creare nuove opportunità occupazionali per i giovani. In linea con i principi dell’Accordo di Programma “Basilicata in Marcia per la Cultura”, coordinato da Tomangelo Cappelli e sottoscritto da Regione Basilicata, Unicef, Direzione scolastica Regionale, Polo Museale di Basilicata, Mibact, Anci, Forum Nazionale dei Giovani e altri 40 Partners.
Angelo Morizzi

lunedì 1 ottobre 2018

Marcia della Vita snobbata da istituzioni e cittadini pisticcesi



Una marcia per non marcire, snobbata dai pisticcesi. E’ stata un po’ questa la chiave di lettura della “Marcia per la Vita”, la manifestazione pacifica e apartitica organizzata dal vicario della parrocchia di Cristo Re, a Pisticci, don Giuseppe Ditolve che si è svolta sabato a Pisticci scalo, presenti padre Alex Zanotelli, missionario comboniano, ispiratore e fondatore di diversi movimenti italiani tesi a creare condizioni di pace e di giustizia solidale e Giuseppe Antoci, ideatore del protocollo antimafia, ex presidente del Parco dei Nebrodi in Sicilia, sotto scorta perché minacciato dalla Mafia. Paolo Borrometi, giornalista siciliano, fondatore e direttore della testata giornalistica laspia.it, anche lui da anni sotto scorta per aver subito minacce fisiche e verbali dopo numerose inchieste su Cosa Nostra, non è invece riuscito ad arrivare per un problema logistico durante il percorso da Roma a al centro basentano. 
La manifestazione è stata organizzata non a caso nel territorio di Pisticci, “capitale” del Sin (Sito d’interesse nazionale) della Valle del Basento e simbolo di una terra martoriata, sfruttata e costantemente presa in giro dai predoni dell’ambiente e dai loro sodali della politica. La marcia, però, ha scontato due assenze di un certo rilievo. La prima è quella dell’Amministrazione comunale locale, che non ha partecipato e non ha ritenuto di inviare neanche un suo rappresentante o un messaggio di condivisione, peraltro imitata dalle opposizioni che, ad eccezione del consigliere di minoranza Francesco Plati, non si sono viste. 
L’altra, non meno grave, è quella ormai divenuta cronica della gente del luogo, i pisticcesi. Sia chiaro: alla marcia hanno partecipato tante persone che risiedono a Pisticci scalo (il parco nel quale la marcia si è conclusa per ospitare gli interventi è stato tirato a lucido proprio dalle mamme dell’ex quartiere Snam), ma, di sicuro, le persone residenti a Pisticci paese o a Marconia hanno in larga parte disertato. Perché? Come mai? In attesa di una risposta, si può concludere che questa è la conferma dello stato comatoso in cui vive una comunità che, se solo volesse, potrebbe spiccare il volo nel contesto regionale, ma che invece da decenni si autoflagella, distinguendosi sempre e comunque in divisioni, lotte per il proprio orticello e miopia assoluta. 
Fortunatamente, la marcia è stata arricchita dalla presenza di molte persone venute non solo dai centri vicini, ma anche da paesi del potentino o, addirittura, dalla provincia di Bari o dal Salento. Al di là della provenienza e della carta d’identità dei partecipanti, che poco importa ai fini della lotta per un ambiente più pulito e una terra meno martoriata dai veleni, la marcia può dire di aver raggiunto il suo obiettivo, se non altro per il messaggio che ha lanciato: quello della necessità di condividere un percorso dal basso che faccia sentire forte la voce del popolo lucano, senza protagonismi ed eccessi, come, pure, spesso è accaduto. 
La presenza dei bambini delle scuole pisticcesi ha indubbiamente conferito alla manifestazione un richiamo ancor più vero e genuino. Sono i bambini, infatti, il primo pensiero che ogni persona dovrebbe avere quando decide di girarsi dall’altra parte o di accettare il “piatto di pastasciutta” (perché di questo parliamo) da chi non ha altro scopo che fare business ai danni di un terra splendida che qualcuno ha deciso di distruggere.