venerdì 7 dicembre 2018

A Bernalda oggi s'inaugura la personale del pittore Francesco Malvasi



Si chiama “Radici”. E’ la personale di pittura dell’artista bernaldese Francesco Malvasi, che si inaugura oggi alle 17, nella Sala dell’ex Pinacoteca d’Arte Moderna e Contemporanea. Nel Castello Medievale di Bernalda, in piazza San Bernardino. Resterà aperta al pubblico fino a domenica 16 dicembre. Con orari di visita mattutini dalle 10, 30 alle 12, 30 e pomeridiani dalle 17, 30 alle 19, 30. L’iniziativa, patrocinata dal Comune di Bernalda e dalla Pinacoteca cittadina, è a cura della delegazione Fai (Fondo ambiente italiano) della Costa Jonica, diretta da Franca Di Giorgio.
“Le opere di Francesco Malvasi - afferma il sindaco di Bernalda Domenico Tataranno - rappresentano una feroce denuncia della condizione umana. L’autore dipinge figure inserite nello sfondo di una natura impietosa, indifferente ed estranea al dramma dell’esistenza”. Serena Pascucci, direttrice artistica della Pinacoteca bernaldese e metapontina, sottolinea, invece, “la poliedricità di Malvasi, architetto, pittore, incisore e disegnatore. Egli ripropone nella personale di Bernalda un’esposizione antologica, con tutti i riferimenti della sua poetica. Ispirati a Renato Guttuso, a Carlo Levi, fino a Luigi Guerricchio e Salvador Dalì”. Per Franca Di Giorgio, referente Fai, “Malvasi esercita, con le sue opere, un forte richiamo alle nostre radici, sia in chiave botanica che simbolica. La mostra si svolge in sinergia con le Scuole del territorio e con gli studenti Apprendisti Ciceroni del Fai. Per stimolarli alla consapevolezza del presente”.
Il professor Franco Armento sottolinea “l’originario elemento di denuncia dell’autore e la delusione di un mondo in cui si è talora costretti a vivere. Per cui il prodotto artistico diventa una sorta di galleria di orrori e violenze. Fino a trasformarsi, nel tempo, in un nuovo percorso pittorico, che dagli atteggiamenti istintivi e umorali, approda al pensato: dove tutto diventa ovattato e ed equilibrato. Letto in chiave propositiva”. Il professor Angelo Tataranno sottolinea “la volontà di Malvasi di cercare le radici di ogni cosa. Quasi a soddisfare l’esigenza di conoscere il Tutto. In una ricca policromia che circonda esseri animati e inanimati. In un intreccio spesso caotico”.
La storica dell’Arte Federica Malvasi scorge, quindi, “equilibrio ed armonia tra forme, volumi e colori. In cui si evidenziano il movimento e il turbamento nei corpi. Con le mani, grandi protagoniste, a simboleggiare generosità, protezione, ma anche potere. In una ricerca meditata, dove vitalità e forza si esprimono in maniera dirompente”. Il maestro Franco Carella scrive, infine, “di un Malvasi dal segno incisivo, creatore e passionale, tra colorazioni violente e vibranti, che esasperano il lato emotivo della realtà. Mostrando, nel contempo, il suo mondo interiore. Con una carica comunicatrice tipica dell’Espressionismo europeo”.
Francesco Malvasi, 69 anni, si è sempre applicato nello studio dell’anatomia umana, del segno e della tecnica del colore. Espressi con notevole padronanza tecnica e culturale.
Angelo Morizzi

Nessun commento:

Posta un commento